A pochi chilometri da Roma l’Oasi di Porto offre, in una suggestiva cornice naturale, tracce affascinanti della storia del territorio in destra del Tevere, in prossimità del suo sbocco al mare.
L’Oasi si estende intorno al lago di Traiano. Il bacino, di perfetta forma esagonale, di 33 ettari, rappresenta oltrechè un’opera d’eccezionale valore storico, un fondamentale punto di sosta privilegiato per gli uccelli migratori acquatici nelle loro lunghe trasvolate tra le regioni mediterranee e quelle nord europee ove avviene la nidificazione e viceversa.
L’elemento caratterizzante l’Oasi di Porto è l’antico bacino portuale fatto costruire dall’Imperatore Traiano (100/112 d.C.), in sostituzione del preesistente Porto di Claudio, aperto sul mare e non più utilizzabile per insabbiamento.
Si tratta di un’opera imponente, fondamentale per gli approvvigionamenti della Roma Imperiale, dotata di tutte le strutture portuali (magazzini, darsena, etc.), nonché di edifici civili e sacri. Dopo la caduta dell’impero Romano e le invasioni barbariche, il territorio nel periodo medievale viene via via invaso dalle acque che formarono estese paludi malariche. L’intervento dei Pontefici Pio II e Sisto IV non valse al risanamento, mentre alcune famiglie patrizie romane, in epoche più recenti, tentarono tale impresa (Panfilo di Pietro, Pallavicino) senza successo.
Dopo l’acquisto della tenuta da parte del Principe Alessandro Torlonia (1856) la bonifica e la colonizzazione del territorio furono finalmente attuati dal suo successore Principe Giovanni Torlonia, che operò anche il recupero delle testimonianze archeologiche in precedente stato di abbandono (cfr. G.Lugli – G.Filibeck. Il Porto di Roma Imperiale e l’Agro Portuense, 1935).
Lasciata l’auto al parcheggio, ha inizio la visita lungo un percorso all’interno dell’Oasi su carri trainati da pariglie di cavalli “Ardennesi”, un mezzo “ecologico” ideale per non disturbare la fauna selvatica e rilassarsi piacevolmente nella natura e nella storia.
Durante il percorso effettuato su carri da campagna trainati da pariglie di cavalli, si attraversa una zona, nella quale è possibile osservare daini nel loro habitat naturale.
La prima sosta viene effettuata alla “casina delle anatre”, che si affaccia sul lago, dove, compreso nel biglietto, si potrà usufruire di un piccolo rinfresco con un break a caffè o thè. Adiacente alla casina delle anatre, sono raggruppati in un piccolo giardino, particolari arbusti da fiore, che per le loro caratteristiche tendono ad attrarre diverse specie di farfalle.
La seconda sosta viene effettuata presso un capanno di osservazione, mimitizzato con la natura circostante. Dal quale è possibile osservare il lago ed uno stagno che favorisce la presenza degli uccelli migratori, ed in particolare dei trampolieri, numerose specie d’anatre, degli svassi, dei cormorani, degli aironi cinerini, dei cavalieri d’italia e delle rondini di mare.
Il periodo di apertura è da metà ottobre a metà giugno. I giorni di apertura sono Giovedì e Domenica dalle ore 10.00 alle ore 16.00 senza bisogno di prenotazione.
Il prezzo di ingresso è di 12€ a persona per gli adulti, e 10€ i bambini dai 10 anni in su; la domenica i bambini al di sotto dei 10 anni non pagano.
Per le scolaresche il costo è 10€ a ragazzo e il giovedì è il giorno più indicato per tali visite.
Per i gruppi superiori a 10 persone occorre prenotarsi al num. 065880880 dal lunedì al giovedì.