Fin dall’antichità il fiume Tevere significò prima di tutto vita per gli antichi Romani.
Il fatto che la città gli debba la propria stessa esistenza è descritto già dalla prima scena della leggenda di fondazione, con Romolo e Remo nella cesta che, arenati sotto il ficus ruminalis, succhiano il colare zuccherino dei frutti in attesa di una vera poppata (fonte: wikipedia).
Nel corso dei secoli venne chiamato in diversi modi, per i latini era Tiberis, ma il primo nome, quello forse più antico è Rumen o Rumon, da ruminante, evidenziando l’attività di erosione delle rive. Non sono mancati i soprannomi, Albula o Biondo Flavio in riferimento al colore della sabbia, ‘tarentum’, raspa, in relazione all’attività di erosione delle rive, persino serpente ‘coluber,’ per via della forma sinuosa dei sui meandri e delle sue numerose anse (fonte: turismoroma).
Il Tevere era cosi importante da essere considerato una divinità, personificata nel Pater Tiberinus: la sua festa annuale (le Tiberinalia) veniva celebrata l’8 dicembre, anniversario della fondazione del tempio del dio sull’Isola Tiberina ed era un rito di purificazione e propiziatorio.
Il fiume fu utilizzato per molti secoli come via di comunicazione: in epoca romana il naviglio mercantile poteva risalire direttamente fino a Roma, all’Emporio che era situato ai piedi dell’Aventino, mentre barche più piccole e adatte alla navigazione fluviale trasportavano merci e prodotti agricoli dall’Umbria, attraverso un sistema navigabile capillare che penetrava nella regione anche attraverso gli affluenti, in particolare Chiascio e Topino.
In epoca imperiale la storia del fiume è legata alla rete commerciale del Mediterraneo, avente come fulcro i porti Imperiali di Caludio e Traiano e come secondo scalo portuale del Tevere “il Porto dell’Olio”, Ocriculum, che rimase una fondamentale arteria di trasporto fino a tutto il ‘700.
Nel corso del medioevo e poi a seguire fino al ‘700 lungo il fiume vennero costruite diverse torri di avvistamento e difesa che servivano per poter scrutare il mare e dare l’allarme in presenza di pirati o nemici che si avvicinano alla terraferma.
Tra le più famose ci sono, Torre Niccolina, Torre Alessandrina e Torre Clementina, che prende il nome da Papa Clemente XIV che nel 1773 diede ordine di costuire una torre di avvistamento e difesa che potesse proteggere lo stato pontificio dalle incursioni dei pirati saraceni (molto comune all’epoca): a base quadrata, larga 10 metri per lato, ospitava al suo interno, dietro apposite feritoie, 4 cannoni disposti sui 4 lati della torre, pronti per essere utilizzati nei momenti di necessità. L’ingresso era rialzato e vi si accedeva attraverso un ponte levatoio. La torre fu distrutta dai bombardamenti Tedeschi durante la 2° guerra mondiale ma rimase talmente impressa nella mente e nei cuori degli abitanti di Fiumicino che divenne il simbolo del capoluogo costiero. Al suo posto, oggi, sorge una colonna marmorea sulla cui cima e posta la Madonna Assunta in Cielo.
Video di “RomaVisitaRoma – IlSussidiario”
La sorgente del fiume Tevere si trova sulle pendici del Monte Fumaiolo a 1.268 m s.l.m., sul lato che volge verso la Toscana, percorre 405 km attraversando l’Emilia Romagna, la Toscana, l’Umbria ed il Lazio per gettarsi infine nelle acque del mar mediterraneo nella foce di Fiumicino e Isola Sacra.
Ma il Tevere non è solo storia millenaria, è anche un prezioso habitat naturale per una moltitudine di flora e fauna locale: leccio, salice bianco, pioppo che colorano di verde i suoi argini e che diventano casa per diversi animali come la nutria, il falco pescatore, il cigno, l’airone bianco maggiore e quello cenerino, il cormorano, la poiana, il germano reale.
Tra i pesci significativa la presenza del pesce persico, il luccio e la carpa.
Passeggiando sulle sue sponde o navigandolo con un battello ci si può rendere conto di quanto sia bello, imponente e ricco di biodiversità, un autentico scrigno verde che ci racconta la storia millenaria della nostra terra.
Video di “RomaVisitaRoma – IlSussidiario“
Per poterlo navigare si possono prendere dei battelli a Ostia Antica, Ponte Marconi o al ponte 2 giugno di Fiumicino.
Ci sono diversi battelli che permettono di navigare il fiume da Isola Sacra fino ad arrivare a Ponte Marconi per un suggestivo viaggio tra storia e natura, nel pieno relax e con una leggera brezza marina che vi carezzerà il viso.
Relax, solo relax 🙂
Ecco alcuni battelli:
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