Lungo il canale che prende il suo nome dal suo creatore, la fossa Traianea, sorse e si sviluppò l’antica città di Portus che divenne ben presto il più importante porto del mediterraneo.
Con la caduta dell’impero Romano, le invasioni barbariche e quelle saracene, l’antico splendore di Portus si spense.
Durante il periodo medievale il bacino Traianeo, quasi completamente invaso dalle acque, venne adibito ad allevamento di pesci.
Solo alla fine del XVI secolo (1580) con la costruzione di moli e banchine per la flotta peschereccia, volute da Papa Gregorio XIII, la zona tornò ad essere un centro peschereccio vivo e fiorente.
A testimonianza del mutare delle epoche e delle necessità difensive dello Stato pontificio i papi Alessandro VI e Clemente XIV fecero costruire torri di avvistamento e sorveglianza, i cui resti oggi rimangono a testimoniare il progressivo avanzamento della linea di costa.
Su quella che si chiama oggi Via Torre Clementina tra il 1823 e il 1828, per interessamento del tesoriere camerale Belisario Cristaldi, nasceva il borgo marinaro di Fiumicino grazie alla sapienza di uno dei maggiori architetti dell’epoca, Giuseppe Valadier.
Ad introdurci nel borgo ecco un antico treno del 1880 che racconta alcune curiosità di questo borgo.
Durante i lavori di ampliamento e riammodernamento di via torre clementina sono emersi antichi binari che secoli fa ospitavano i treni che trasportavano merci dal fiume a Roma e viceversa.
Il tratto di binari, riemerso nel corso dei lavori di riqualificazione del borgo Valadier, è stato lasciato visibile in superficie proprio per ospitare la locomotiva e un vagone postale.
L’antico mezzo, proveniente da Monterotondo, è stato donato all’amministrazione comunale da un privato collezionista. Si tratta di una una locomotiva «Biglietto» del 1880 della Slm Winterthur, assemblata a Napoli e in servizio in Sardegna fin oltre il 1905, quando in Italia le ferrovie da private divennero tutte pubbliche. Non è mai stata delle FS in quanto appartenente alle ferrovie secondarie della Sardegna, a scartamento ridotto. Ha lavorato fino almeno agli anni ’60 del secolo scorso.
L’antica locomotiva, che alcuni cittadini hanno simpaticamente soprannominato “ciufciuf”, è diventata l’infopoint del comune e sarà il punto di accesso e informazioni per tutti i turisti che visiteranno il nostro territorio.
Sul finire del 18° secolo, l’abitato di Fiumicino era costituito da poche capanne intorno alla vecchia torre Nicolina o di Pio V, che si ergeva sulla sponda sinistra del canale navigabile. Con il passare degli anni però gli abitanti aumentarono ed i tempi erano maturi ormai affinché si provvedesse per le necessità della popolazione, che sempre più stabilmente abitava e lavorava a Fiumicino.
Fu quindi deciso di realizzare una serie di comode case per civile abitazione, e poiché si intese spostare l’abitato sulla sponda destra del canale, stante anche le continue oggettive difficoltà create dal ponte mobile, si decise di porre al centro delle abitazioni una nuova chiesa. Il progetto del nuovo borgo fu immaginato dal Valadier, Architetto delle Fabbriche Camerali, il suo disegno autografo si conserva presso l’Accademia di S. Luca in Roma.
Questo disegno fu realizzato quando era già in atto la costruzione del nuovo edificio per la dogana, addossato alla torre Alessandrina, che il Valadier chiama “Gregoriana”. I lunghi caseggiati sono interrotti al centro dalla nuova chiesa “con orologio”, e terminano con un edificio gemello di quello doganale, ad uso della “sanità”. Alle spalle delle case si immagina un lungo viale alberato, con ampi giardini all’italiana, il fronte verso il canale è riservato alle attività portuali, mentre tra gli edifici camerali e quelli civili, sono previsti degli archi di passaggio, sovrastati dallo stemma del regnante sovrano. La successiva realizzazione, completata tra il 1823 ed il 1827, per interessamento del Tesoriere della Reverenda Camera Apostolica, Monsignor Belisario Cristaldi, subirà alcune modifiche, principalmente riguardanti la chiesa e le abitazioni che furono costruite più in dietro e non in linea con la dogana e la casa per la sanità. Il viale alberato non fu realizzato, al suo posto, per l’utilità di quanti vi abitavano, si tenevano gli orti, mentre il fronte del canale divenne anche la strada principale del nuovo borgo, sorto così tra la torre Alessandrina ormai in disuso e la maestosa torre Clementina.
Oggi il Borgo Valadier è un’elegante e gradevole passeggiata accanto al fiume, con un ampio e importante marciapiede, completamente rinnovato e abbellito grazie ai lavori del 2018, che ospita negozi di artigianato, ristoranti e locali dove fermarsi per una gradevole cena o un frizzante aperitivo.
Un luogo magico, pieno di storia, ma anche moderno e frizzante per passare delle ore di svago e gusto.
La chiesa di Santa Maria Porto della Salute fu edificata su disegno del Cav. Giuseppe Valadier nell’anno 1823, sotto il pontificato di Pio VII, dove ebbe inizio il nuovo paese tra le torri Alessandrina e Clementina.
Il 10 dicembre 1828, regnante Papa Leone XII, il Card. Bartolomeo Pacca, Vescovo di Porto, consacrò solennemente la nuova chiesa dedicandola a Santa Maria Porto della Salute, come ricorda la targa marmorea posta all’interno sopra la porta principale.
Sul tamburo, da cui si eleva la bella e perfetta cupola, è riportata in mosaico la leggenda:
“TU ES MARIA VIRGO PORTUS SALUTIS ET STELLA MARIS”
Nel corso degli anni subì numerosi restauri, fino al consolidamento dell’intera struttura che ebbe inizio nell’anno 2005.
All’interno è possibile ammirare l’interessante ed enorme affresco posto nell’abside, risalente al 1845: l’affresco misura 37 mq. e mostra la Madonna a protezione dei marinai che si apprestano ad entrare nella sempre pericolosa foce del fiume.
Si vedono inoltre la Torre Clementina, le case in muratura, alcune capanne e il profilo dei colli oltre la via Aurelia.
Opera degli stessi anonimi artisti dovrebbero essere le raffigurazioni delle quattro virtù cardinali:
prudenza, giustizia, fortezza e temperanza.
Le figure sono poste sui pennacchi che sorreggono la cupola, formando un insieme possente e armonico, che dà una sensazione di grandezza e di intima pace al tempo stesso.
La torre Clementina fu costruita da Clemente XIV nel 1773 da cui deriva il nome. La torre fu voluta a poco meno di cinquecento metri dalla Torre Alessandrina. L’edificio di cui si ha il progetto originario conservato all’Archivio di Stato, fu distrutto dai tedeschi nel 1944. L’attuale torre dei piloti fu costruita nel dopoguerra in sostituzione della gloriosa torre Clementina.
L’opera venne realizzata per sostituire le altre torri non più idonee alla sorveglianza a seguito dell’arretramento della linea di costa. La torre era di forma quadrata , misurava 20 metri in altezza con dei lati che raggiungevano i 10 metri, era un edificio imponente, elegante e massiccio e serviva per difendersi dalle incursioni saracene che dal mare salivano su per il Tevere e razziavano i territori adiacenti il fiume.
Alla fine della prima guerra mondiale, si ebbe una grave recrudescenza della malaria in tutta la nazione e ciò indusse Giovan Battista Grassi , noto zoologo di fama mondiale, ad occuparsene nuovamente. Nel 1918, fondò, infatti, un “Osservatorio della Malaria” a Fiumicino, nel delta del Tevere, dove studiò le abitudini di volo della zanzara e fece un ampio studio epidemiologico sull’incidenza della malaria nella zona, suggerendo vari metodi di controllo della stessa.
La casa e l’ufficio dell’osservatorio in cui studiò Grassi è l’edificio che incontrerete lungo via torre clementina, nella piazza intitolata proprio al noto zoologo Italiano: è un edificio grande, alto, imponente che ospita sulla sua facciata anche un antico orologio. In passato fu anche sede comunale.
Il lungotevere di Fiumicino è una gradevole passeggiata lungo la fossa traianea, canale navigabile progettato e realizzato dall’imperatore Traiano quasi 2000 anni fa.
Tra vecchi pescherecci, scintillanti ristoranti e locali dove gustare del buon street food o enoteche dove assaggiare del buon vino, è sempre gradevole passeggiare lungo le sue banchine, ascoltando il rumore delle onde che si infrangono sui basamenti del porto canale.
Continuando la passeggiata arriveremo fino all’ultima parte del lungotevere, dove il fiume incontra il mare.
Qui potremo salire su una piccola lanterna rossa che ci offrirà una straordinaria vista sul mare mentre una leggera brezza marina ci sfiorierà il viso e l’unico suono che udiremo sarà quello dei gabbiani e delle onde del mare sugli scogli.
Da lì potrete osservare l’orizzonte, il mare e sulla destra, se il tempo lo permette, potrete scorgere il promontorio di Civitavecchia e i monti della Tolfa e Allumiere.
Se poi deciderete di restare tutto il giorno nel nostro bel territorio, magari mangiando in uno dei nostri ottimi ristoranti, il consiglio che possiamo farvi è di fare questa passeggiata verso il tramonto, assisterete ad uno dei famosi tramonti sul mare di Fiumicino, uno spettacolo della natura unico al mondo.
(foto di copertina di Egidio Distante)