“Questo ponte, distrutto dall’ira nazifascista nel 1944, è stato riedificato con maggior grandezza del precedente e solennemente inaugurato il 25 – 2- 1948. Il comitato cittadino di ricostruzione, interpretando la volontà popolare, ha voluto dedicarlo alla data fatidica dell’auspicata Repubblica italiana.”
Con queste parole, incise su un targa marmorea ai piedi del ponte, il 25 febbraio 1948 venne inaugurato il ponte levatoio 2 Giugno, denominato in questo modo per onorare la data di nascita della giovane repubblica Italiana.
La storia di questo ponte però è ben più antica e inizia nel 1787 quando il cardinale Ruffo fece costruire la chiesa del SS. Crocefisso. A quel tempo esisteva un ponte di barche proprio di fronte al luogo prescelto per la costruzione, perfettamente in linea con la Chiesa del Crocifisso.
La storia di questo ponte di barche, cosi particolare, racconta anche di un interessante aneddoto: verso la fine della breve esistenza della Repubblica Romana, il generale Avezzana ordinò alla guarnigione repubblicana di Fiumicino di affondare tutte le barche e di distruggere il ponte prima di ripiegare su Roma. Il lavoro non fu semplice perchè la popolazione di Fiumicino fece una certa opposizione, dato che la vita stessa della nascente borgata dipendeva esclusivamente dalla efficienza e dall’attività del porto.
Dal 1800 ai primi del ‘900 il ponte di barche, cosi importante per la vita quotidiana dei cittadini di Fiumicino, venne più volte distrutto e ricostruito fino a che nel 1922 venne sostituito da un moderno ponte girevole.
Nel maggio del 1922, l’impresa Nathan Uboldi di Milano presenta infatti il progetto per la costruzione di un ponte girevole.
Il nuovo ponte sarà costruito poco a valle di quello galleggiante di legno, allineato con la Via Demaniale, poi rinominata Via del Faro e permetteva anche il transito di treni e tram.
Purtroppo il ponte girevole ebbe vita breve e seguì le tristi vicende della seconda guerra mondiale che toccarono anche il territorio di Fiumicino: nel pomeriggio del 23 gennaio 1944, come si legge nel Diario del Parroco di Porto, il ponte girevole fu fatto saltare con la dinamite dall’Esercito tedesco in ritirata e quella fu la sua fine.
Il nuovo ponte fu quindi costruito nel 1948 e diventò subito un punto focale del traffico e del trasporto di Fiumicino, sia per terra che per mare. Si distinse dal suo predecessore per essere un ponte levatoio, o meglio, un ponte a sollevamento.
Il suo meccanismo è semplice quanto scenografico: due torri fornite di cavi, contrappesi e motori, sollevano e abbassano il piano del ponte. In questo modo funziona in maniera molto simile ad un ascensore.
Nel febbraio 2017, dopo due mesi di restauro e ammodernamento, questo vecchio guardiano del fiume ha ripreso nuova vita, con una nuova veste, nuove passerelle e un potenziamento dei suoi motori.