Foto di copertina: Egidio Distante
Lungo il Tevere ogni giorno vediamo attraccati decine di pescherecci che formano il paesaggio fluviale del nostro territorio.
E’ un paesaggio marino e dallo spirito marinaresco molto forte, che abbraccia secoli di storia e cultura peschereccia.
Lo stesso toponimo Fiumicino deriva dall’aspetto orografico del territorio: proviene infatti dal latino Focem Micina, piccola foce, riferito alla fossa Traianea, il canale che, diramandosi dal Tevere all’altezza di capo due Rami, si immerge verso Fiumicino e il mar mediterraneo.
La flotta peschereccia di Fiumicino è la più imponente del Lazio ed una delle principali del mar mediterraneo: è composta da 33 motonavi ed altre 60 unità di piccola pesca ed è storicamente una delle flotte più attive della penisola con oltre 2000 tonnellate di pescato ogni anno. Il tratto di costa in cui opera va da Capo Circeo a Capo Dinaro (80 miglia, circa 160 Km).
Il porto canale di Fiumicino ha una lunga storia, viene cosi chiamato perchè è un porto che non si sviluppa all’esterno bensì all’interno, lungo le sponde del Tevere, ed ospita pescherecci, barche e vascelli da moltissimi anni.
Ripercorriamo la sua storia con una suggestiva galleria fotografica.
I pescherecci sono inoltre gli indiscussi protagonisti di una suggestiva processione che si svolge ad agosto tra il tevere ed il mare, la processione a mare della Madonna dell’assunta.
Il rito, il 15 agosto, comincia alle 18, nella chiesa di Santa Maria Porto della Salute; alle 18.30 l’imbarco sul peschereccio «Nonno Ciro», che ha l’onore di ospitare l’antica immagine lignea della Vergine, seguito dagli altri pescherecci si dirigerà verso il mare aperto. Le imbarcazioni rendono omaggio alla Madonna con le loro sirene mentre il vescovo della diocesi di Porto e Santa Rufina benedice le due corone che vengono poi lanciate in acqua e pregherà per tutti i caduti in mare. Il rientro avviene al tramonto, un momento assai suggestivo e spirituale.
Fiumicino celebra così «Maria Porto della Salute»: con questo appellativo veniva, infatti, invocata la Vergine dai marinai e dai pescatori, già dagli inizi del secolo XVII, per chiedere protezione e soccorso quando, con le loro barche, si inoltravano lungo il mar mediterraneo alla ricerca di pesce e fortuna per la propria sorte.
Una storia che si ripete da secoli.
Per godersi appieno il fascino della darsena e della fossa Traianea, il nostro consiglio è di passeggiare lungo le rive del fiume e arrivare fino al fondo delle banchine. Da lì potrete osservare l’orizzonte, il mare e sulla destra, se il tempo lo permette, potrete scorgere il promontorio di Civitavecchia e i monti della Tolfa e Allumiere.
Se poi deciderete di restare tutto il giorno nel nostro bel territorio, magari mangiando in uno dei nostri ottimi ristoranti, il consiglio che possiamo farvi è di fare questa passeggiata verso il tramonto, assisterete ad uno dei famosi tramonti sul mare di Fiumicino, uno spettacolo della natura unico al mondo.